Bologna, 31 gennaio 204 – Numeri… 9656, 25, 14, 3, 1. Provate a scomporli e giocarli al gioco che preferite perché tutti hanno un significato. 9656 sono i chilometri percorsi. 25 gli Stati americani attraversati. 14 i mesi impiegati per il viaggio. 3 i cavalli. 1 l’umano: Jake.
Il numero che però non si conosce davvero nel dettaglio, il più intrigante, riguarda il motore di una grande impresa individuale. Ovvero il numero esatto dei wild che affrontano una sorte spesso avversa nelle distese degli States, dove la crescita della popolazione e le pressioni dello sviluppo hanno reso la vita sempre più difficile per questi animali. Nonostante siano idolatrati come simbolo patriottico per il loro ruolo nell’insediamento del West.
Jake Harvath, un ragazzone dello Utah di 26 anni, ha deciso di far accendere nuovi riflettori sulla sorte dei wild, i selvaggi d’America. Come un moderno Forrest Gump equestre (nel film Tom Hanks compie una analoga impresa correndo a piedi…), Jake ha sellato Bella, la sua grigia. Ha bardato i suoi altri due mustang Eddy e Denver ed è partito. Dallo Utah al New Jersey, andata e ritorno. Una ‘passeggiata’ di 9656 chilometri che Jake ha battezzato ‘L’Anno dei Mustang’ e che di fatto è durata ben 14 mesi.
Una faccenda molto complicata
Tra chi sostiene che i wild dovrebbero essere lasciati liberi e chi invece vede con preoccupazione la crescita dei branchi e il loro impatto sul territorio, la posizione di Jake è un preziosissimo ponte. E propone che il sodalizio tra i wild e l’uomo si rinnovi con programmi a sostegno delle adozioni. Come ha fato lui con Bella, Eddy e Denver. Tre mustang adottati e trasformati senza troppo sforzo in eccellenti compagni d svago e sport.
Con la sua impresa, Jake ha voluto dimostrare il coraggio di questi animali ed essere di ispirazione ad altri a considerare l’adozione di un mustang del Bureau of Land Management come una delle tante soluzioni alla complessa crisi dei cavalli selvatici.
Economia reale
L’anno scorso, il BLM ha speso quasi 159 milioni di dollari per gestire le popolazioni di cavalli selvatici e di asini in tutti gli Stati Uniti. Nonostante ciò, con oltre 73.000 esemplari circa a marzo del 2024, il loro numero continua a essere il triplo di quello ritenuto sostenibile dal governo federale.
Dei 159 milioni di dollari spesi, 109 milioni sono stati destinati alla cura degli animali in strutture di trattenimento. Posti piuttosto tristi dove nonostante gli sforzi, basta un’epidemia di raffreddore per scatenare un disastro. Dato il volume di denaro e i costi, il Bureau of Land Management si affida al rehoming dei cavalli oltre che per ridurre le dimensioni delle mandrie anche per risparmiare denaro dei contribuenti.
Nel 2023, la BLM ha riferito di aver sistemato circa 8.000 animali in nuove case (il secondo miglior risultato in oltre 20 anni), con un risparmio nel tempo stimato per i contribuenti di circa 181 milioni di dollari.
Un esempio ‘certificato’
Per dimostrare al Paese quanto siano preziosi i mustang come cavalli da compagnia e da lavoro anche nel mondo moderno, Jake ha cavalcato i suoi fino all’Oceano Atlantico e ritorno. Sperava di dimostrare che sono capaci e affidabili come qualsiasi altra razza. Che sono cavalli particolarmente resistenti perché la loro sopravvivenza in natura dipende proprio da questa caratteristica che ne ha forgiato fisico e carattere.
Tutti e tre i mustang di Jake sono stati adottati dalla BLM: Bella e Denver dal Nevada e Eddy dal Nuovo Messico.
Grazie alla loro impresa e a Jake contribuiranno a far trovare casa a tanti loro ‘colleghi’.